Perizie di stima e valutazioni di azienda
La valutazione d’azienda nella pratica professionale
La valutazione d’azienda è materia che si sta diffondendo nella pratica professionale per soddisfare le sempre nuove esigenze che il mondo d’impresa impone. Nelle fasi iniziali di sviluppo della materia i criteri valutativi erano caratterizzati da fattori empirici, via via sostituiti da modelli più complessi basati su assunti di generale accettazione e oggettivamente dimostrabili.
La stima è un processo complesso che coinvolge gli aspetti più disparati non solo contabili, fiscali e legali, ma anche ambientali e di mercato.
Il valore d’azienda intesa come complesso di beni organizzati per l’esercizio dell’attività di impresa non può essere considerato come somma di singoli beni per il profilo dinamico che li caratterizza e per il ruolo significativo ricoperto dall’imprenditore e dalle sue capacità gestionali e di coordinamento che garantiscono la produzione di un adeguato livello di reddito e una idonea remunerazione del rischio assunto.
Aspetto fondamentale per il perito è quindi la scelta del criterio adottabile necessariamente correlata alle finalità della stima stessa; non sarebbe infatti corretto sostenere che il valore di una medesima azienda coincida in fase di funzionamento, in sede di cessione o ancora in sede di liquidazione.
Dall’esigenza di soddisfare le diverse finalità che il mondo imprenditoriale ha imposto alla materia e ancora dall’esigenza di ottenere valori oggettivi coerenti con la tipologia di attività svolta, i dati disponibili, la struttura dell’azienda oggetto di stima, la dottrina ha elaborato una serie di criteri che con il tempo si sono perfezionati dando agli operatori una importante e razionale base di lavoro. I modelli che saranno oggetto della presente trattazione possono essere così elencati:
- metodi patrimoniali;
- metodi reddituali;
- metodi misti patrimoniali-reddituali;
- metodi finanziari;
- metodi dei multipli di mercato.
Il ricorso congiunto a una pluralità di metodi, quali un metodo di base (es. patrimoniale) e un metodo di controllo (es. reddituale), permette di confermare la correttezza di una stima, avvalorando il risultato ottenuto attraverso il metodo di base o, in caso vengano evidenziate significative incongruenze tra i risultati ottenuti, spingendo verso un ulteriore approfondimento e/o modifica.
Talvolta, nella pratica professionale vengono impiegati diversi metodi valutativi con riferimento alla medesima operazione, con successiva sintesi finale dei risultati ottenuti mediante il ricorso a una media. Diversi sono i rischi insiti in questa prassi professionale che non sempre appare una soluzione corretta:
- il venir meno della distinzione tra metodo di base e metodo (o metodi) di controllo;
- l’uso strumentale della media aritmetica dei risultati.
Compito del perito è invece approfondire e analizzare le motivazioni alla base di risultati significativamente diversi, considerare attentamente, nella scelta del metodo valutativo, il ruolo fondamentale che riveste la finalità della stima e le caratteristiche dell’oggetto di valutazione.
Sintetizzare il risultato in una media rischia, in alcuni casi, di ridurre l’importante processo di riflessione finalizzato a revisionare la stima o a giustificare parte delle differenze.